CONFRONTO DI STAMPE 24x30 FATTE DA NEGATIVO 6X7

ATTENZIONE: I TEST SONO DI PARECCHI ANNI FA (2005)

 

Si parte da questa foto (cliccaci sopra per ingrandire)


E’ stata scelta questa foto che magari sa di poco, ma è una foto ricca di dettaglio con la quale si può analizzare bene la risoluzione di stampa.

E’ stata scattata su negativo 120 con macchina Pentax 67 II. Non ricordo il tipo di pellicola. L'originale è quindi su pellicola e non digitale.

Sono state fatte 4 prove di diversi tipi di stampa 24x30:


1) Scannerizzazione da me effettuata del negativo con scanner da tavolo casalingo da meno di 200 euro (epson perfection 4490 photo) con la funzione digital ice e stampa del file cosi' ottenuto presso un servizio di stampa su internet (non dico quale ma è un servizio online che nel 2005 stampava delle gran belle foto adesso ha peggiorato la qualità e non capisco perché)
2) Stampa del negativo presso un laboratorio professionale a cui il negoziante ha spedito il negativo (laboratorio moooolto famoso e che mi ha fatto in genere delle gran belle stampe ma di cui non faccio il nome).
3) Stampa del negativo presso la stessa bottega fotografica (scansione del negativo e stampa minilab).

 
Nel caso 1 ho eseguito una scansione del negativo a 2400 dpi: anche se una risoluzione così alta è inutile ho preferito scannerizzare a risoluzione più alta per poi ridurre l'immagine di dimensioni; ho inoltre abilitato la funzione digital ice tecnology, ho usato 48 bit di profondità colore (anch'essi inutili ma che mi avrebbero permesso di avere piu' informazioni nel caso in cui avessi dovuto agire sulla foto); poi ho fatto il downsampling dell’immagine a 3563x2836 che è la risoluzione necessaria per stampare un 24x30 a 300 dpi; in realtà ho detto al programma di fotoritocco di fare un downsampling a 24x30 circa (mantenendo le proporzioni) con la risoluzione di 300 dpi e lui ha calcolato quella risoluzione.


Nel caso 2 non so cosa abbia fatto il laboratorio.


Nel caso 3 il negoziante ha scannerizzato (davanti a me, visto con i miei occhi) il negativo a 900 dpi (sic!); SI', UN NEGATIVO SCANNERIZZATO A SOLI 900 DPI; per poi fare l’upsampling prima di andare in stampa, inoltre ha “pompato” la foto agendo sul contrasto; questo dovrebbe già metterci in guardia sul risultato che avremo avuto.
Oltretutto il negoziante faceva lo sborone dicendo "quanto lo hai pagato il tuo scanner? 200 euro? Il mio 4000. Ci sarà una differenza?"; era uno scanner SCSI collegato a un Mac, ma era comunque uno scanner piano, non uno scanner per pellicole. Probabilmente era uno scanner che all'epoca costava un botto ma che nel 2005 te lo avrebbero venduto "al chilo" alla disfattura.


AL FINE DI MOSTRARVI IL RISULTATO QUI SU WEB, tutte le 3 stampe sono in 24x30 e sono state poi da me riscannerizzate a 600 dpi per poter pubblicare i risultati sul sito. L’uso di una risoluzione di scansione superiore a quella della stampa è inutile in quanto le stampe digitali sono di norma a 300 dpi ma ho voluto rileggere l’immagine a 600 dpi nel caso in cui il laboratorio professionale n.2 avesse eseguito la stampa puramente ottica, con l’ingranditore e in tal caso una riscansione a 600 dpi avrebbe evidenziato un dettaglio maggiore, assente nelle altre.
In realtà il laboratorio professionale ha anche lui digitalizzato il negativo e dopo capiremo perché.


Per non propinarvi un file gigantesco ho ritagliato un dettaglio della foto scannerizzata con cui fare il confronto.

Questo è il dettaglio originale scannerizzato dal negativo; sì, la qualità è quello che è ma tenete presente che non è la foto stessa ma solo un piccolo dettaglio ingrandito.
RIPETO: QUESTO E' UN DETTAGLIO DELLA SCANSIONE DA NEGATIVO, PRIMA DI STAMPARE LA FOTO:


 

 

 



Ed ecco il confronto.... stampate le foto con i 3 sistemi, ri-scannerizzati e ritagliato il dettaglio:


Scannerizzazione della stampa fatta con metodo 1:



Risultato non male che alla fine si rivelerà forse il migliore; la scnasione del negativo con scannerino piano (neanche dedicato per pellicole) viene bene e il digital ice corregge i buchi e granelli di polvere
 
 



Scannerizzazione della stampa fatta con metodo 2:



La stampa è buona praticamente quanto quella casalinga (forse un poco piu' ricca di dettaglio) ma la stampa è terribilmente virata al giallo e non si capisce perché.
Peccato: il buon laboratorio questa volta ha toppato.
Se si sovrappone l’immagine a quella del punto 1 (o si passa rapidamente dall’una all’altra) si scopre che in basso a destra un punto di vegetazione è diverso, significa che il laboratorio ha ritoccato con lo strumento clonazione un punto della vegetazione coperto dalla polvere. Questo ci dà la prova che il laboratorio ha lavorato in digitale.
 


Scannerizzazione della stampa fatta con metodo 3: (cioè stampa fatta dalla bottega fotografica)



Stampa terribile; inoltre compare il buco bianco sulla vegetazione in basso a destra (che invece il laboratorio professionale aveva “ritoccato” e che il digital ice dello scanner casalingo aveva corretto)
Nota: il negoziante faceva pure lo sborone che il suo scanner era uno scanner professionale da 4000 euro, mica un giocattolino come il mio.


Conclusioni:

La stampa fatta digitalizzando il negativo con uno scannerino piano non professionale e non dedicato alle pellicole viene uguale o meglio di una stampa fatta dal fotografo, con differenza di prezzo imbarazzante (stampa su internet: 1,5 euro; stampa dal fotografo 6 euro). 
Mi chiedo allora: se ho avuto una qualità migliore di quella del fotografo scannerizzando il negativo con uno scanner piano A4, che qualità avrei avuto se avessi usato uno scanner dedicato per pellicola? Purtroppo il nikon coolscan 9000ED costava troppo per fare la prova.

RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO: sono tornato in negozio e il titolare stava servendo un altro cliente, da me è venuto un commesso.
Al commesso chiedo "per curiosità, secondo lei è meglio questa stampa (la mia) o questa (quella fatta da loro)
Il commesso mi risponde "questa (la mia), perché?"
Io replico "perché questa l'ho scannerizzata con uno scannerino da 200 euro e stampata su internet a 1,50 euro, quest'altra me l'avete stampata voi a 6 euro"
A quel punto il titolare che aveva sentito viene da me e comincia ad arrampicarsi sugli specchi dicendo "no, ma dipende dai punti di vista, per me è meglio questa (la sua), non devi guardare solo la definizione ma l'effetto che dà la foto nel suo complesso, bla bla bla"....

E viene anche da chiedersi: ha ancora senso sbattersi per fotografare a pellicola se poi le pellicole vengono digitalizzate e nemmeno tanto bene? Certo, rimane il vantaggio di una maggiore latitudine di posa rispetto al digitale, ma forse oggi nemmeno quello. (questa frase la scrissi nel 2005, ormai il digitale è stra-superiore alla pellicola)


Per finire ecco la foto originale ad alta risoluzione (conviene fare tasto destro-visualizza immagine o cliccarci sopra), cioè la scansione da negativo, fatta con lo scannerino da 200 euro.

PER I CURIOSI: la foto è stata scattata lungo il Passo della Consuma, la strada che da Firenze, o meglio da Pontassieve va fino a Stia(AR) in Casentino.

Aggiunta del 2018:
i fotografi professionisti si lamentano del fatto che i clienti si rivolgono al "cuggino" o al fratello fotoamatore anziché rivolgersi al professionista.
Ma non devono arrabbiarsi con i fotoamatori che fanno un favore al parente gratis, devono arrabbiarsi con quella piccola parte di professionisti che lavorano a cazzo di cane tirando via per risparmiare tempo e quindi denaro creando un danno anche ai professionisti che lavorano seriamente..... "la foto stampata da mio cuggino è meglio di quella fatta dal professionista".

In questo caso il cialtrone professionista ha scannerizzato a una risoluzione bassa per risparmiare sui tempi di scansione e elaborazione in quanto il tempo è denaro.
Poi ha fatto un upsampling (non si capisce per cosa, fare upsampling cioè interpolazione è come allungare il vino con l'acqua: da 1 litro passi a 2 litri ma mica sono 2 litri di vino).
Poi ha aumentato il contratsto ad minchiam per rendere la foto con colori piu' ruffiani (piu' forti)... bruciando inesorabilmente le zone chiare e mandando in nero le ombre.

NO, IL NOME DEL LABORATORIO E DELLA BOTTEGA FOTOGRAFICA NON LI DICO.